È stato celebrato a Roma, il 31 maggio scorso, il 100° anniversario dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Un’occasione per riflettere sul ruolo della più antica Agenzia specializzata delle Nazioni Unite e di confronto sulle prossime sfide che aspettano i lavoratori di tutto il mondo.
L’evento – organizzato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e dall’OIL, con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – si è svolto in Campidoglio, nella Sala degli Orazi e Curiazi che nel 1969 ospitò il cinquantenario dell’Organizzazione.
Alla prima parte della mattinata, dedicata al “Futuro del Lavoro”, hanno partecipato Claudio Cominardi, Sottosegretario al Lavoro e alle Politiche Sociali, Emanuela Del Re, Viceministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Guy Ryder, Direttore Generale dell’OIL, Maurizio Landini, Segretario Generale della CGIL e Pierangelo Albini, Direttore dell’Area Lavoro e Welfare di Confindustria.
“Le nuove tecnologie offrano opportunità importanti per uno sviluppo inclusivo e sostenibile della nostra economia”, ha ricordato il Sottosegretario Cominardi. Proprio per questo motivo, non devono tradursi in “un passo indietro in tema di dignità, di diritti e di protezione dei cittadini e dei lavoratori”.
Sul proprio versante, il Direttore Generale dell’OIL, Ryder, ha spiegato che le celebrazioni per il centenario saranno focalizzate sul futuro perché “le evoluzioni del lavoro e le trasformazioni digitali, assieme alla dignità dei lavoratori, sono già al centro dell’agenda politica di numerosi Paesi, tra i quali l’Italia”.
Durante l’iniziativa, non è mancato lo scambio con altri attori istituzionali e le Parti Sociali, tenendo fede proprio alla struttura tripartita che caratterizza l’OIL. La presentazione del Rapporto realizzato dalla Commissione Mondiale sul Futuro del Lavoro “Lavorare per un Futuro Migliore” è stata curata dal professor Enrico Giovannini.
Il documento evidenzia l’importanza di cogliere l’opportunità di intercettare le sfide che interesseranno il mondo del lavoro nei prossimi anni, tracciando le linee di azione per i policy maker.
Le raccomandazioni dell’OIL riguardano tre aspetti cruciali: la garanzia di un nucleo di tutele minime per tutti i lavoratori, sia per il salario sia per l’orario di lavoro; il contrasto al lavoro nero e irregolare; la riduzione del digital divide nella popolazione attiva.
Investire nel capitale umano, rafforzare la capacità delle istituzioni che si occupano del lavoro e sostenere la contrattazione collettiva, garantire un lavoro sostenibile e dignitoso. Sono queste le risposte che i singoli Stati devono impegnarsi a portare avanti nella loro azione di governo. In particolare, un modello economico incentrato sulla persona e per uno sviluppo sostenibile si traduce concretamente nell'elaborazione di nuovi indicatori del benessere, nell'adozione di misure distributive della crescita (es. politiche fiscali), nel rafforzamento del dialogo sociale tra le Parti (Governi, datori di lavoro e lavoratori) coinvolte nel cambiamento e nella valutazione dell’impatto ambientale determinato dalle attività economiche. Il fine di questa sinergia di politiche è sempre lo stesso di cento anni fa: garantire la giustizia sociale, l’unico antidoto contro conflitti e guerre.
Fonte: www.cliclavoro.gov.it